a cura di Gabriella Mazzoni Pieri
I pensieri, la teoria. L’educazione è un fatto collettivo, si muove in base ad una logica di partenariato, è sociale, non individuale, è di per sé un evento relazionale. Il progetto di lavoro è partito da un breve excursus su tematiche relative all’essere genitori e sulla famiglia: diversità delle famiglie e di caratteristiche che le accomunano, stili educativi, nascita come evento cruciale all’interno della coppia. Di qui la necessità di progettare esperienze e relazioni , costruire relazioni, dando valore alla quotidianità non ripetitiva, individuale, idiosincratica, unica, con trasparenza, consapevolezza e intenzionalità. Il nido deve offrire al genitore possibilità significative di crescita come individuo e membro della società, non solo spazio dove lasciare il proprio figlio. E’ definibile come luogo di iniziazione, passaggio, dall’ambito privato all’ambito societario, pubblico. In questa logica risulta importante accogliere ogni famiglia con la sua storia, peculiarità, emozioni, fatiche, risorse. E’ necessario individuare uno stile relazionale coerente con finalità e obiettivi negoziati e condivisi, esplicitati all’interno di un progetto di accoglienza costruito sulla base del proprio specifico contesto educativo. Ne consegue una grande responsabilità dell’educatrice/del gruppo di lavoro. Grande attenzione va data agli atteggiamenti, i comportamenti che favoriscono la relazione e a quanto la ostacola .Ascolto attivo: Riaffermazione Chiarificazione e conferma , Rispecchiare , Riassumere, riformulare Focalizzare, Criticare in modo costruttivo, Parlare sempre in prima persona. Quanto detto vale anche per il colloquio individuale con i genitori, di ascolto dei genitori di matrice rogersiana.
Le azioni, le pratiche. Esercitazioni, giochi di ruoli, simulate sono state strategie importanti per provarsi a , libere di sbagliare, anzi….Infine sono nati progetti definibili come valore aggiunto di altri progetti già presenti nei servizi. L’obiettivo è stato la cura della relazione con le famiglie. Sono così nati progetti specifici sulla cura della relazione, progetti laboratoriali improntati alla valorizzazione delle peculiarità dei genitori, esperienze di collaborazione con le famiglie, creazione di luoghi per le famiglie. La cura nell’ideazione e nell’attuazione, nonchè la verifica finale dei progetti ha portato a risultati notevoli che ancora una volta denotano attenzione e interessamento, passione e professionalità delle educatrici.